Pignoramento della prima casa: Tutto quello che c’è da sapere.

Settembre 15, 2023
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Il pignoramento immobiliare è un atto con cui un creditore espropria un bene immobile di un debitore insolvente. La prima casa può essere pignorata, soprattutto se il debito è di natura privata con banche, aziende o persone fisiche. Tuttavia, ci sono limiti al pignoramento della prima casa quando il debito è di natura erariale e coinvolge l’Agenzia delle Entrate.

La procedura di pignoramento richiede che il creditore abbia un titolo esecutivo per il diritto di credito, notifichi un atto di precetto al debitore, effettui un’iscrizione ipotecaria (opzionale ma utile), e notifichi il pignoramento all’Ufficiale Giudiziario entro 90 giorni.

Il pignoramento della prima casa è più probabile in caso di debiti elevati, poiché comporta costi significativi per il creditore. Anche se il debitore ha minori o invalidi, la prima casa non è esente dal pignoramento.

Se la prima casa è cointestata al coniuge, l’intero immobile può essere pignorato, non solo la quota del debitore. Il coniuge avrà diritto a una percentuale della somma ricavata dalla vendita.

La Cassazione ha stabilito alcune condizioni per vietare il pignoramento della prima casa, come quando è l’unico immobile del debitore, è la sua residenza anagrafica, è un immobile civile e non di lusso. Inoltre, se il debitore ha un secondo immobile e il debito complessivo è superiore a 120.000 euro, la prima casa può essere pignorata.

L’Agenzia delle Entrate può pignorare la prima casa solo se è l’unica abitazione di proprietà del debitore. Al contrario, i soggetti privati possono sempre procedere al pignoramento della prima casa per debiti di varia natura.

In sintesi, la prima casa può essere pignorata, ma ci sono condizioni e limiti che dipendono dalla natura del debito e dal soggetto creditore.